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Ceppoteca

Presentazione

Criobanca di ceppi di batteri patogeni isolati da infezioni periprotesiche e chirurgiche

E' costituita una ceppoteca nella quale sono raccolti gli isolati clinici di batteri responsabili di infezioni periprotesiche e chirurgiche diagnosticate e curate negli Istituti Ortopedici Rizzoli.

I campioni batteriologici provenienti dal settore di microbiologia vengono processati con una procedura idonea a garantire l'identificazione, il controllo, la vitalità e lo stoccaggio dei ceppi microbici.

Nella biobanca del Laboratorio sono conservati oltre 2.700 ceppi di batteri responsabili di infezioni periprotesiche

1. Consistenza della ceppoteca

Attualmente sono raccolti oltre 2.700 isolati clinici, ottenuti da pazienti sottoposti a revisione di infezioni chirurgiche e a trattamento di protesi infette nell'Istituto Ortopedico Rizzoli. I singoli ceppi sono conservati a -80°C in vial crioresistenti, sospesi in fluido di crioconservazione composto da 90% brodo nutritivo e 10% glicerolo. La coltura di ogni singolo ceppo è suddivisa e conservata in campioni multipli, dei quali parte riservati al back-up. I campioni sono progressivamente numerati e ricevono un codice tale da garantire il rispetto delle norme sulla privacy.

2. Identificazione

L'identificazione, eseguita con gallerie biochimiche API, è controllata mediante ribotipizzazione con lo strumento RiboPrinter® (DuPont). L'identificazione è attuata a livello di specie, subspecie e ribotipo.

3. Antibioticoresistenza

La sensibilità agli antibiotici è eseguita con il metodo della diffusione in agar (Kirby-Bauer) secondo le linee guida del National Committee for Clinical Laboratory Standards. Sono utilizzati dischi di 16 differenti antibiotici alle concentrazioni suggerite dal National Committee for Clinical Laboratory Standards Institute (CLSI). I diametri delle aree di inibizione della crescita sono misurati in mm mediante un sistema di analisi d'immagine dedicato (Biovideobact, Biokit), che misura automaticamente i diametri degli aloni di inibizione e consente, se necessario, di misurare la MIC dei  singoli antibiotici.

4. Caratterizzazione fenotipica per la produzione di biofilm

I ceppi sono valutati per la capacità di produrre biofim. Nel caso di stafilococchi la valutazione era eseguita con il metodo di coltura in agar-rosso Congo, secondo una originale procedura ottimizzata messa a punto nel Laboratorio di Patologia delle Infezioni Associate all'Impianto e pubblicata [Biomaterials. 2002;23(21):4233-9]. Attualmente sono stati messi a punto nel nostro Laboratorio nuovi metodi per la quantificazione e la caratterizzazione delle diverse componenti macromolecolari del biofilm.

5. Caratterizzazione genotipica

I ceppi sono analizzati mediante metodi di biologia molecolare (PCR con adatti primers e DNA-ibridazione con adatte sonde) per la presenza dei geni per la produzione di polisaccaride del biofilm (geni del locus ica), dei geni delle adesine alle proteine della matrice dell'ospite (MSCRAMMs), e dei geni delle tossine.

6. Ribotipizzazione

Specie batteriche isolate e conservate nella ceppoteca

L'identificazione mediante il RiboPrinter® viene eseguita in modo particolare su specie rare, solitamente batteri opportunisti, o patogeni di origine animale (S. caprae, S. equorum ed altri), definendone il ribogruppo e confrontando i dati con la banca dati della DuPont. Particolare attenzione è riservata alla collezione di specie di stafilococchi coagulasi-negativi che vanno emergendo come 'nuovi patogeni'.

Nel caso dei principali agenti etiologici di infezioni associate agli impianti ortopedici, la ribotipizzazione è utilmente impiegata per individuare i cloni epidemici.