La sindrome di Sjogren è una malattia infiammatoria cronica autoimmune caratterizzata da secchezza della bocca e degli occhi per la presenza di infiammazione a carico delle ghiandole che producono saliva (ghiandole salivari, come la ghiandola parotide) e ghiandole lacrimali. I sintomi più comuni sono la secchezza del cavo orale, delle labbra, aumento di carie dentarie, della difficoltà nella masticazione soprattutto dei cibi secchi con necessità di assumere liquidi. Nel 60% dei casi si rileva obiettivamente un ingrossamento delle parotidi, che all'esordio di malattia, può essere monolaterale e in seguito divenire bilaterale. Inoltre, bruciore oculare, prurito, arrossamento, sensazione di corpo estraneo o di “sabbia negli occhi”. In alcuni pazienti possono essere coinvolte anche le mucose nasali (crostosità, epistassi, alterazione dell’olfatto), del tratto respiratorio superiore ed inferiore (secchezza tracheale, bronchiti), dell’apparato genitale esterno femminile (prurito e secchezza vaginale) e dell’apparato gastrointestinale (gastrite cronica atrofica). A volte si associano sintomi più generali e sistemici, come astenia, affaticabilità, dolori muscolari ed articolari diffusi, febbricola, linfoadenopatie.
Non è nota la causa della malattia, ma sembrerebbe avere una genesi multifattoriale per il concorso di fattori genetici, ormonali, immunologici e virali, anche se non tutti identificati con precisione. È di comune riscontro nel sesso femminile e in famiglie in cui sono presenti membri affetti da malattie come il lupus eritematoso sistemico, malattie autoimmuni della tiroide, diabete di 1 tipo. Esiste una forma primitiva (non associata ad altre malattie) ed una forma secondaria, quando sono contemporaneamente presenti altre malattie quali l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sclerosi sistemica. A volte la secchezza di bocca e occhi (chiamata “sindrome sicca”) può presentarsi anche in soggetti non affetti da tale malattia (es. uso di psicofarmaci).
Gli esami di laboratorio, oltre ad evidenziare la presenza di auto-anticorpi, possono rivelare la presenza di anemia o altre alterazioni delle cellule del sangue. Tra gli esami diagnostici, oltre agli ematochimici, sono importanti l’ecografia delle ghiandole salivari e la biopsia delle ghiandole salivari minori, lo studio del film lacrimale. La terapia si avvale di un’attenta igiene del cavo orale, frequenti visite oculistiche, uso di sintomatici (lacrime artificiali, pilocarpina cloridrato), farmaci immunosoppressori, ma il trattamento viene definito in base alle caratteristiche della malattia presentate dal singolo paziente.
Autori: staff della Struttura Semplice Dipartimentale di Medicina e Reumatologia, Istituto Ortopedico Rizzoli.
Scheda informativa revisionata il: 12 Luglio 2017.