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Medicina rigenerativa

Presentazione

Progetti interni alla Linea di Ricerca Medicina Rigenerativa:

Rigenerazione ossea guidata per il trattamento delle perdite di sostanza ossee diafisarie - La rigenerazione tessutale guidata trova applicazioni cliniche in campo odontostomatologico e nella ricostruzione dei nervi periferici, ma prospettive di impiego si vanno delineando anche nella chirurgia ortopedica come ad esempio nel trattamento di pseudoartrosi e perdite di sostanza ossee sia iatrogene che traumatiche. L’impiego di dispositivi che agiscono come barriera o come camera di rigenerazione permette la crescita selettiva di determinati tessuti, bloccando l’invasione di altri che potrebbero ostacolare il processo di guarigione. Nel contempo la camera protegge e mantiene in situ i fattori intrinseci fondamentali per l’attivazione dei processi di rigenerazione, così che essi possano svolgere la loro attività specifica. Scopo del progetto è lo studio sulla possibilità di impiegare la rigenerazione tessutale guidata nella terapia di difetti ossei diafisari, con tecniche di ingegneria tessutale in situ.

Impiego di cellule mesenchimali e differenziate per la rigenerazione cartilaginea  e studio dei relativi scaffolds - Lo sviluppo di biomateriali e scaffold ottimali per la crescita ed il differenziamento cellulare è di basilare importanza per le tecniche di ingegneria tessutale. Per quanto riguarda le lesioni cartilaginee, cellule mesenchimali staminali e condrociti autologhi sono solitamente impiegati per la formazione di costrutti ingegnerizzati con la successiva vautazione di efficacia pre-clinica. Inoltre, sono in corso studi per verificare l’efficacia di tecniche di ingegneria tessutale non solo per la rigenerazione delle lesioni condrali acute ma anche delle lesioni degenerative osteoartrosiche

immagine decorativaRiparazione di perdite di sostanza ossee con impiego di biomateriali biologici e di sintesi anche in presenza di cellule staminali e proteine - La riparazione delle perdite di sostanza ossee trabecolari e corticali desta ancora problemi clinici e diversi studi sperimentali sono focalizzati alla valutazione di sostituti ossei, in alternativa all’osso autologo, in grado di accelerare la guarigione di difetti ossei e migliorare la qualità del tessuto rigenerato. I progetti in corso prevedono la valutazione dei biomateriali da utilizzarsi come scaffold e come riempitivi per tessuto osseo mascellare e mandibolare, dove la quantità e qualità del tessuto nel sito di impianto  è di basilare importanza per il successoclinico. L’impianto eterotopico dei biomateriali (con e senza adiuvanti biologici) permette lo studio sulle proprietà osteoinduttive. 

Valutazione di scaffolds per la rigenerazione dei tessuti molli dell’apparato muscoloscheletrico - Le lesioni tendinee rappresentano un problema chirurgico tuttora assai complesso e le terapie attuali per le lesioni massive o con perdita di sostanza presentano notevoli limiti. L’ingegneria tessutale, attraverso l’impiego di scaffold, fattori di crescita, cellule autologhe, può rappresentare un approccio ottimale. Biomateriali biologici e sintetici vengono studiati per la rigenerazione di tendini e legamenti. In particolare, per lo sviluppo di scaffod bioattivi, sono studiate le tecniche di decellularizzazione dei tessuti biologici quali le matrici collageniche decellularizzate che sono composte da collageno, proteine non collageniche, fattori di crescita e canali vascolari in assenza di cellule del tessuto donatore. Progetti di ricerca in corso hanno lo scopo di sviluppare e testare biomateriali e tecniche per trattare le lesioni articolari della spalla, le lesioni massive della cuffia dei rotatori, altri tessuti molli dell’apparato muscolo-scheletrico.

Preparazione e valutazione di stimolatori biologici nell’ingegneria tessutale dell’apparato muscolo-scheletrico – Il gel di piastrine (GP) ed il plasma ricco di piastrine (PRP) sono attualmente largamente impiegati, da soli o in associazione a biomateriali e cellule, per le tecniche di rigenerazione ed ingegneria tessutale dei tessuti dell’apparato muscolo-scheletrico (osso, cartilagine, tendine, muscolo). Nonostante questo, in letteratura esistono ancora numerosi aspetti controversi sulla reale efficacia dei derivati piastrinici. I metodi di preparazione, le metodologie di valutazione ed alcuni fattori legati alla sede della lesione che si vuole trattare sembrano essere i principali responsabili delle variabilità dei risultati ottenuti in letteratura. Per tali motivi, molti sono gli aspetti che restano da approfondire al fine di rendere più affidabili e ripetibili i vantaggi legati all’utilizzo dei fattori di crescita contenuti in GP e PRP. I progetti in corso hanno lo scopo di valutare GP e PRP da soli o in associazione a cellule e biomateriali per il trattamento di patologie dell’apparato muscolo-scheletrico con particolare interesse a fattori e variabili che possono influire sull’efficacia terapeutica.