L’articolo 54 bis del Decreto Legislativo n. 165 del 30 marzo 2001, introdotto dalla Legge Anticorruzione n. 190/2012 e modificato dalla Legge n. 179/2017, introduce le “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reato o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato”, il cd. whistleblower.
In applicazione della suddetta normativa l’Istituto, con delibera n. 468 del 12 dicembre 2014, ha approvato il “Protocollo operativo per la gestione delle segnalazioni di condotte illecite da parte dei dipendenti dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna e relative forme di tutela”.
Attraverso la segnalazione il dipendente contribuisce all’emersione e alla prevenzione di rischi e di situazioni pregiudizievoli per l’amministrazione di appartenenza e, di conseguenza, per l’interesse pubblico collettivo, svolgendo una funzione sociale garantita da ampie precauzioni per la sua tutela.
Nello specifico, il comma 5 dell’articolo 54 bis stabilisce che, in base alle nuove linee guida ANAC, le procedure per il whistleblowing “prevedono l’utilizzo di modalità anche informatiche e promuovono il ricorso a strumenti di crittografia per garantire la riservatezza dell’identità del segnalante e per il contenuto delle segnalazioni e della relativa documentazione”.
Pertanto l’Istituto si è dotato di una piattaforma che consente la compilazione, l’invio e la ricezione delle segnalazioni di presunti fatti illeciti nonché la possibilità per l’RPCT, che riceve tali segnalazioni, di comunicare in forma riservata con il segnalante senza conoscerne l’identità. Quest’ultima infatti viene segregata dal sistema informatico ed il segnalante, grazie all’utilizzo di un codice identificativo univoco generato dal sistema, potrà dialogare con l’RPCT in maniera spersonalizzata tramite la piattaforma informatica.
Quindi mediante la piattaforma:
- È possibile segnalare una condotta illecita attraverso la compilazione di un questionario;
- La segnalazione viene ricevuta dal RPCT e da lui gestita mantenendo il dovere di confidenzialità nei confronti del segnalante;
- Al momento dell’invio il segnalante riceve un codice identificativo univoco che deve conservare per poter accedere nuovamente alla segnalazione, verificare la risposta del RPCT ed essere costantemente informato sullo stato di lavorazione della segnalazione inviata;
- La segnalazione può essere fatta da qualsiasi dispositivo digitale (pc, tablet, smartphone) e la tutela dell’anonimato è in ogni caso garantita.
Per inviare una segnalazione andare alla piattaforma di segnalazione.
Alternativamente eventuali segnalazioni possono essere trasmesse mediante le modalità precedentemente messe a disposizione, cioè utilizzando l’apposita modulistica (disponibile nella sottostante sezione “documenti”) e l’email sveva.borin@ior.it
Documenti e video allegati
illecite (cd. whistleblowing) e relative forme di tutela