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La protesi d’anca mobilizzata: l’intervento di reimpianto

L'opuscolo La protesi d'anca mobilizzata: l'intervento di reimpianto, qui disponibile nella versione pdf, è stato preparato per poter essere d’ausilio al paziente che deve affrontare l’intervento di sostituzione di una o di entrambe le componenti di una protesi d’anca mobilizzata: dovrà informarlo circa l’iter diagnostico che precede il trattamento chirurgico vero e proprio, e, a grandi linee, su quello che sarà l'iter terapeutico.

Naturalmente il paziente non è un neofita dell’impianto della protesi, essendo già portatore di una protesi che dovrà essere sostituita, ma è necessario sottolineare che l’esperienza di un reimpianto non può assolutamente essere paragonata al primo intervento: vuoi perché il paziente è più anziano rispetto alla precedente esperienza chirurgica, vuoi perché l’intervento di reimpianto prevede una preparazione clinico-laboratoristica e soprattutto di indagini strumentali (scintigrafia e/o tomografia computerizzata T.C.) indispensabili a valutare il quadro preoperatorio per poter procedere correttamente ad un nuovo impianto che sia stabile nel tempo e, infine, perché l’intervento di reimpianto presenta sempre maggiori difficoltà tecniche rispetto al primo intervento dovendo ripristinare e colmare le perdite di sostanza ossea quasi sempre presenti.

Copertina dell'opuscolo sulla revisione della protesi d'anca

Questo opuscolo vuole essere d’ausilio anche al medico curante ed al fisiatra che tratteranno il paziente prima e dopo il periodo ospedaliero perché abbiano informazioni utili alla cura del paziente.

Autori: Prof. Francesco Traina e collaboratori, Struttura Complessa Ortopedia-Traumatologia e Chirurgia protesica e dei reimpianti d'anca e di ginocchio, Istituto Ortopedico Rizzoli.

Scheda revisionata in luglio 2019.

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