L’alluce rigido è una condizione caratterizzata da una marcata limitazione del movimento del primo dito del piede, in particolare nella flessione dorsale. È causata da un processo artrosico dell’articolazione tra il primo metatarso e la falange prossimale dell’alluce, che riduce progressivamente la mobilità articolare.
Nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione congenita, che può restare asintomatica per anni e manifestarsi più avanti nel tempo. In alcuni pazienti, invece, i sintomi possono comparire già in giovane età.
A differenza dell’alluce valgo, la deformità nell’alluce rigido si presenta dorsalmente, con la formazione di una protuberanza ossea (“cipolla dorsale”). Spesso si riscontrano anche callosità plantari e segni di sovraccarico delle altre teste metatarsali.
Sintomi principali
- Dolore e rigidità nella prima articolazione metatarso-falangea
- Gonfiore, infiammazione e presenza di osteofiti dorsali
- Difficoltà a indossare calzature e nella deambulazione
- Callosità plantari
- Eventuale comparsa di dita a martello o in griffe
Diagnosi
La diagnosi è essenzialmente clinica e richiede un’attenta valutazione ortopedica. L’esame radiografico in carico (in posizione eretta), preferibilmente bilaterale, consente di evidenziare la gravità della condizione e l’eventuale presenza di asimmetrie.
Trattamento conservativo
Quando la sintomatologia è lieve, si può iniziare con un trattamento conservativo:
- Calzature adeguate che riducano l’attrito sull’alluce
- Plantari su misura (soprattutto in caso di dolore plantare)
- Terapie fisiche e farmaci antinfiammatori o analgesici
È importante sottolineare che il plantare risulta utile in caso di metatarsalgia, mentre può essere inefficace o controindicato se il dolore è localizzato sulla protuberanza dorsale.
Trattamento chirurgico
Se la terapia conservativa non allevia i sintomi, si può ricorrere alla chirurgia. A seconda del tipo e della gravità della deformità, il trattamento può prevedere:
- Asportazione degli osteofiti (in caso di ingombro dorsale)
- Osteotomie correttive o artrodesi (nei casi più avanzati)
L’intervento è mirato a ripristinare un corretto allineamento e migliorare la biomeccanica dell’avampiede, talvolta associando anche la correzione delle teste metatarsali minori per risolvere la metatarsalgia.
Anestesia e Ricovero
La scelta dell’anestesia viene concordata con il medico anestesista, in base alle caratteristiche del paziente. Quando possibile, si preferisce un'anestesia loco-regionale (“blocco spinale”), che consente di addormentare solo la parte inferiore del corpo, evitando procedure più invasive.
Gli interventi possono essere eseguiti in regime di ricovero ordinario, generalmente con degenza di una sola notte.
Decorso Post-Operatorio
Il recupero post-chirurgico è agevolato dall’uso di una speciale calzatura post-operatoria, che permette di camminare con parziale carico già dai primi giorni, utilizzando le stampelle per circa 4 settimane.
Al momento della dimissione, il paziente riceve un programma riabilitativo personalizzato che include:
- Visite di controllo
- Trattamenti fisioterapici
- Indicazioni per il ritorno graduale alle normali attività quotidiane
Grazie a questo percorso, è possibile ottenere un recupero rapido e sicuro, riducendo al minimo i disagi legati all’intervento.
Autori: Dr. Massimiliano Mosca e Dr. Silvio Caravelli, Ortopedia Bentivoglio, Istituto Ortopedico Rizzoli
Scheda revisionata il: 28 maggio 2025.